La Scopa


Le Origini

La scopa Φ sicuramente il gioco di carte classico (insieme alla briscola) pi∙ diffuso in Italia.
Le sue origini sono incerte in quanto i vari studiosi della materia collocano in maniera diversa la nascita del gioco.

Il Chitarrella, che chiama il gioco "Scopetta" per distinguerlo dal pi∙ nobile Scopone Scientifico, nel suo regolamento del 1750 dice che il gioco era praticato giα da diverso tempo al di qua e al di lα del Po.
Altri ne attribuiscono l'invenzione ai pescatori napoletani del '400, altri ancora lo definiscono una pura derivazione dal gioco di origine spagnola Escoba.

Sebastiano Izzo nel suo "Giochi di Carte" afferma che il gioco sia il risultato della fusione di due giochi distinti: lo "Scarabuci≥n" e la "Primiera", collocandone la nascita tra il '500 e il '600.

Le Regole Generali

La Scopa si pu≥ giocare in due, tre o in quattro suddivisi in coppie. La maniera pi∙ classica di giocare a Scopa Φ comunque in due.

Le Carte

Il mazzo pi∙ comunemente usato Φ quello napoletano, Φ comunque sufficiente disporre di un mazzo di quaranta carte con le numerazioni dall'asso al sette e con le figure che rappresentano i tre valori rimanenti (otto, nove e dieci). Il grado di valore delle carte segue quello di facciata con l'eccezione del sette di denari (o di cuori) ,che da solo vale un punto, e le carte di denari nel loro complesso.
I punti che il mazzo attribuisce sono quattro: il Sette di denari o "Settebello"; i denari: si attribuisce il punto chi conquista almeno sei carte di denari; le carte: si attribuisce il punto chi conquista almeno ventuno carte del mazzo e infine la primiera: attribuita a chi conquista il punteggio pi∙ alto sommando il valore di quattro carte di diverso palo.
Ai fini dell'attribuzione di questo punto si dα un valore alle carte che Φ il seguente:

E' importante dire che la primiera deve essere obbligatoriamente di quattro carte pur quando la somma di tre sopravanza le quattro dell'avversario.

Il Gioco

Una volta deciso che Φ il mazziere, quest'ultimo distribuirα prima al compagno e poi a se stesso tre carte mettendo poi sul tavolo scoperte altre quattro carte.
Ci si alterna nel gioco calando una carta per volta.
Una volta esauriti i rispettivi tre turni di gioco si ridistribuiscono le tre carte.
Scopo del gioco Φ conseguire 11 punti (o 15 o 16) mediante le prese che avvengono per paritα di valore o per somma di valore privilegiando la prima. Ad esempio se un giocatore ha in mano un fante (otto) e in tavola ci sono un cinque, un tre ed un altro fante, il giocatore Φ obbligato a prendere quest'ultimo.
Quando dopo una presa non rimangono pi∙ carte a tavola si fa appunto "scopa", ovvero si "pulisce" il tavolo da tutte le carte e ci si attribuisce un punto in pi∙ rispetto a quelli di mazzo prendendo la carta di valore pi∙ alta della presa e mettendola scoperta sotto il mazzo delle prese. Non fa "Scopa" l'ultimo di mano dell'ultima passata, ovvero quando non ci sono pi∙ carte da distriuire.
Sempre nell'ultima passata, se sono rimaste in tavola delle carte e non si hanno pi∙ carte da giocare, chi ha fatto l'ultima presa se le aggiudica. Da queste regole basilari che consentono anche a due giocatori di cimentarsi,derivano giochi pi∙ complessi.Scopone Scientifico, Scarabuci≥n, Scopone a dieci carte sono nomi di giochi che cliccando quα e lα imparerete ad apprezzare.




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